Carlo Felice, piemontese di nascita trasferitosi in Australia, torna a pensare agli anni della sua formazione dopo aver osservato due buste arancioni sulla sua scrivania. Il passato è lontano, certo, ma riecheggia continuamente nelle domande che lui si pone: così ripercorre le sue vicende familiari, la morte del padre, il complicato legame con la madre, il tempo spensierato passato con l'amico Alessandro, il difficile rapporto con le donne. Sullo sfondo un'Italia prima soggiogata dal ventennio fascista, poi sprofondata nell'incubo della Seconda guerra mondiale, che poi riesce lentamente a riemergere da questo periodo buio.