Gli Stati Uniti sono da sempre una potenza imperiale, convinti della propria superiorità politica e morale. Dal 1945 l'America mondiale ha affrontato la sfida dell'URSS alla testa di una grande alleanza politico-militare, ha cinto il mondo di basi militari, ha creato rapporti di alleanza e sudditanza con un grande numero di paesi, ha esportato il proprio modello economico anche nei paesi del blocco sovietico e nella Cina post-comunista. Dopo la fine della guerra fredda e il crollo dell'URSS, si è ritenuta libera di agire contro chiunque potesse sfidare l'ordine americano e ha combattuto due guerre. Ma le guerre non vinte, come quelle dell'Afghanistan e dell'Iraq, per una potenza imperiale sono guerre perdute. La crisi dell'impero americano è cominciata a Kabul e a Baghdad, ma è diventata ancora più evidente da quando i più vecchi e fedeli alleati degli Stati Uniti, l'Arabia Saudita, Israele, la Turchia, il Giappone, alcuni paesi europei manifestano segni di fastidio e cominciano a fare scelte politiche che danno per scontato il declino della potenza americana. Ma nel futuro e preoccupante "disordine" mondiale si aprono anche nuovi spazi per un'autonoma politica estera europea.
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ISBN | 9788830439924 |
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Sprache | ita |
Cover | Kartonierter Einband (Kt) |
Verlag | Longanesi |
Jahr | 2014 |
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