Nella stilizzazione della croce (verticale-orizzontale) si stabilirebbe adapertura di pagina la ‘cruciale’ fissità del punto di partenza e di arrivo, vita-morte.Una coppia al centro con una vita alle spalle: lui Ottone in piedi, leiAdelaide supina.Ferma, lei, a (ri)assumere e concentrare le infinite variazioni difemminilità presenti e passate, sue e di altre, che Ottone in paradossalefedeltà continua a conferirle.Rivolto, lui, all’assoluto malgrado tanti dubbi, così da spaziare in disparatitempi e luoghi mentali, mentre inevitabilmente è confrontato con larelatività immediata dell’oggi.Una pluralità di Adelaidi lo coinvolgono in occasioni, di-chiarate o meno, d’amore: da riportare e sublimare di continuo nella singola Adelaide, suoprimo e ultimo ideale.La girandola dei personaggi si manifesta nella dimensione del ricordo –ingannevole –, della fine – insidiosamente rag-girata –, degli umori delpersonaggio dominante, plurilingue, quasi senza età.La scrittura si fa per sequenze ritmiche, per risonanze evocatrici, insistite, più che per una lineare cronologia: i capitoli sono infatti dettati dal vorticedi una mente che per natura prende le parole per cose, le cose per parole, sovverte il prima e il poi, la domanda e la risposta, il tu e l’io, il bene e ilmale così difficili da distinguere se non, forse, sui piattelli in bilico dellabilancia.