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La confraternita delle puttane

Lerro, Lucrezia

La confraternita delle puttane

Siamo nel nostro Sud più profondo, in un piccolo paese dell'entroterra, alla fine degli anni Ottanta. Il mare è lontano, un miraggio oltre il cemento della costa, tutto intorno una natura selvatica e solo a tratti generosa - più spesso oscura, frusciante. In paese vivono molte ragazze, colme di speranza ma schiacciate da un orizzonte che sembra negarsi a ogni passo.
Sì, perché per tutte loro, già tra le mura di casa o appena varcata la soglia nel sole abbacinante, è pronto un giudizio inappellabile, che si posa sulle mani laccate di smalto, sulle gambe, sulle labbra colpevoli di tessere la tela di un incessante discorso d'amore.
Le madri, che hanno chinato la testa, sono le prime rivali. Ma l'inquietudine più profonda si incarna negli uomini, padri e coetanei, che godono il privilegio della libertà e non devono rendere conto se non ai propri istinti, che si esprimono nelle processioni delle confraternite religiose, riti oscuri quanto i cappucci di cui tutti si rivestono.
E poi, sul Monte che domina il paese, ci sono i militari della minuscola base Nato - calamita di sguardi e pensieri. Ogni sera scendono in paese in cerca d'amore e le ragazze si contendono il muretto migliore su cui aspettare il loro arrivo, eleganti ed emozionate, sempre innamorate di qualcuno, divise tra segrete amicizie e una selvaggia guerra che le oppone una all'altra. A scatenare le invidie è la splendida Lara, che fa girare la testa a uomini di ogni età e fa parlare di sé per l'ambigua amicizia che la lega a Mariella, sua inseparabile compagna.
Testimone di queste giornate sempre uguali, eppure sempre più febbrili, è una tredicenne che osserva nell'ombra. La sua è una ribellione intima, meno sfacciata di quella di Lara, fatta di un amore insopprimibile per la propria terra disgraziata che si mescola al desiderio di fuggire. Fuggire lontano dalla meschinità e dalla miseria di un destino che condanna le donne a interpretare e tramandarsi il medesimo implacabile epiteto: puttana.
Partendo dall'adolescenza e giungendo a una inevitabile resa dei conti con la femminilità, Lucrezia Lerro dà vita al grande racconto dell'amore e del disamore, della rabbia e dei sogni di giovani donne destinate a incidersi nella nostra memoria per la loro feroce autenticità. Dalla Fontana alla Piazza al Vico alto, dalle serre dove si raccolgono le fragole, dalle strade di luce e polvere si leva un coro di voci che sono vive, vicine, intense come quelle delle protagoniste della tragedia antica.

CHF 26.00

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ISBN 9788804624929
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Cover Italienische SchriftstellerInnen: Werke (div.), Roman, Kartonierter Einband (Kt)
Verlag Mondadori
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