La Strega scese dal suo purosangue nero e con passo spedito attraversò il ponte. Sott'occhio, guardò attentamente la sagoma scura che si stagliava esile accanto a lei. La sua ombra muoveva un passo diverso. All'orizzonte vide gli ultimi timidi bagliori di un giorno cupo, in quel territorio dove il deserto sabbioso faceva da sommo padrone e il sole non splendeva mai. Il buio della notte era vicino, l'habitat naturale della Strega iniziava a circondarla e nell'istante in cui svanì ogni luce, i suoi occhi cambiarono. Un velo bianco li avvolse come coltre di nebbia e coprendo completamente le pupille verdi, le diede una nuova visione dell'insieme. Spiriti e corpi in decomposizione si trascinavano per quel ponte di pietra grezza. Urla, gemiti e pianti le riempirono le orecchie di quei suoni strazianti, e di questo rise. Lei vedeva anche quando gli altri non erano in grado di distinguere nulla... e inalando l'aria maleodorante, pensò che finalmente era tornata a casa.