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Non tutti bastardi sono di Vienna

Molesini, Andrea (Italia)

Non tutti bastardi sono di Vienna

Villa Spada, a un tiro di voce dal Piave, nei
giorni della disfatta di Caporetto diventa dimora del comando austriaco
e teatro di un dramma romantico e patriottico disteso su un fondo
nascosto di miserie. Un apologo malinconico sull’illusione degli eroi.



Premio Campiello 2011





















Maggiore, la guerra è assassinio, sempre... voi
ora volete solo dare un esempio: uccidere dei signori non è come
uccidere dei contadini! Negando la grazia voi contribuite... sto dicendo
voi, barone von Feilitzsch, perché qui ci siete voi... contribuite a
distruggere la civiltà di cui voi ed io... e questo ragazzo... facciamo
parte, e la civiltà è più importante del destino degli stessi Asburgo, o
dei Savoia. Orgoglio, patriottismo, odio, amore: passioni pure e
antiche si mescolano e si scontrano tra loro, intorbidate più che
raffrenate dal senso, anch’esso antico, di reticenza e onore. Villa
Spada, dimora signorile di un paesino a pochi chilometri dal Piave, nei
giorni compresi tra il 9 novembre 1917 e il 30 ottobre 1918: siamo
nell’area geografica e nell’arco temporale della disfatta di Caporetto e
della conquista austriaca. Nella villa vivono i signori: il nonno
Guglielmo Spada, un originale, e la nonna Nancy, colta e ardita, la zia
Maria, che tiene in pugno l’andamento della casa, il giovane Paolo,
diciassettenne, orfano, nel pieno dei furori dell’età, la giovane
Giulia, procace e un po’ folle, con la sua chioma fiammeggiante. E si
muove in faccende la servitù: la cuoca Teresa, dura come legno di bosso e
di saggezza stagionata, la figlia stolta Loretta, e il gigantesco
custode Renato, da poco venuto alla villa. La storia, che il giovane
Paolo racconta, inizia con l’insediamento nella grande casa del comando
militare nemico. Un crudo episodio di violenza su fanciulle contadine e
di dileggio del parroco del villaggio, accende il desiderio di rivalsa.
Un conflitto in cui tutto si perde, una cospirazione patriottica in cui
si insinua lo scontro di psicologie, reso degno o misero
dall’impossibilità di perdonare, e di separare amore e odio, rispetto e
vittoria. E resta un senso di basso orizzonte, una claustrofobia, che
persiste ironicamente nel contrasto con lo spazio immenso delle
operazioni di guerra.







Andrea Molesini è nato e vive a Venezia. Ha curato e tradotto opere
di poeti americani: Ezra Pound, Charles Simic, Derek Walcott. Ha scritto
storie per ragazzi tradotte in varie lingue. Non tutti i bastardi sono di Vienna è il suo primo romanzo.

CHF 23.50

Lieferbar

ISBN 9788838925009
Cover Kartonierter Einband (Kt)
Verlag Sellerio editore Palermo

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