Charles Mingus non è stato soltanto un geniale contrabbassista e uno dei maggiori interpreti del jazz del Novecento. È stato anche un personaggio pubblico eccentrico e anticonvenzionale, guru dei poeti Beat e della controcultura giovanile, avversario feroce del sistema americano delle classi e delle razze, paladino dell'indipendenza artistica e della libertà di sperimentazione. Quando nel 1971, dopo oltre dieci anni di riscritture e rifiuti editoriali, diede alle stampe la sua autobiografia, il mondo del jazz si trovò di fronte a un documento inatteso e sconcertante, un libro che oltrepassava e letteralmente stravolgeva i canoni del memoir d'artista. Scritto in terza persona, con una voce narrante che si presenta come il "doppio" di Mingus, "Peggio di un bastardo" è a tratti un vero e proprio romanzo psicoanalitico, lirico e intimista, a tratti un coraggioso pamphlet di denuncia contro gli stereotipi basati sul colore della pelle, a tratti, infine, una gigantesca fantasia erotica in cui il sesso, accanto alla musica, si fa elemento purificatore di ogni dolore e di ogni ossessione. A oltre quarant'anni di distanza, "Peggio di un bastardo" resta una delle più classiche e amate autobiografie di un musicista, un libro fondamentale per capire la personalità irregolare di Mingus e per penetrare nel lato più oscuro - ma forse anche quello più autentico - del jazz.
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ISBN | 9788897505754 |
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Sprache | ita |
Cover | Kartonierter Einband (Kt) |
Verlag | Sur |
Jahr | 2015 |
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