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Privo di titolo

Camilleri, Andrea (Italia)

Privo di titolo

Boccaccio
aveva raccontato come si possa fabbricare una santità, e convincere
tutto il popolo a radunarsi in pompa magna per dare alla cialtroneria
definitiva monumentalità e promessa di maravigliose cose. Camilleri
indaga sulla mistificazione, e smonta, dal di dentro, un monumento di
mendacità, di santificazione e manganellante propaganda, costruito e
recitato in drappi neri attorno alla memoria del presunto unico
martire fascista siciliano. La narrazione trascorre dai registri della
malizia burlesca a quelli della moralità tragica, tra le matterie, le
fibrille e le amplificazioni del linguaggio. Con un sentimento di
magnanima pietà, al di sopra delle parti, rivolto alle due vittime
diversamente innocenti della messinscena di verità. Innocente e
tormentato è il comunista che dell'omicidio si autoaccusa, ed è
accusato. Incolpevole è il defunto fascista, che ovviamente è estraneo
alla postuma cospirazione politica, ed è defraudato, nella sua deserta
solitudine, della dignità di semplice morto privo di titolo,
ammazzato (per sbaglio) da un altro fascista. Tutto comincia nel 1921,
con una notte degli imbrogli che Camilleri ripassa alla moviola,
cinematograficamente, per rallentarla e di volta in volta rileggerla
nel fermo immagine. Tutto si scheggia nel tempo cui danno mano
frottolai, intimiditi ipocriti, omini d'ordine e omini d'onore. La
santità della vittima cresce con la politica del manganello e
dell'olio di ricino, e con il montare dell'orda fascista che, come
sempre accade nelle dittature, vorrebbe una magistratura allineata. E
intanto siamo già al 1930. E alla bricconata della controbeffa, che
ridicolizza e lascia nudo nelle sue velleità di duce, operaio
dell'inaugurazione e della prima pietra, il baccalare sommo della
suprema beffa storica. I gerarchi di Caltagirone offrono e intestano a
Mussolini una stupefacente città turrita, che esiste solo nella realtà
illusoria di un fotomontaggio. E al fotomontaggio, la controbeffa
aggiunge il mare trasportato di peso nell'entroterra: con ornamento di
barche e reti messe ad asciugare. Se il monumento mendace è cresciuto
su se stesso e si è gonfiato sulle nuvole, fino a diventare strutturata
urbanistica di torri aeree, basta lo specillo di un narratore perché la
bolla virtuale esploda. E dello spacconeggiar della storia faccia
letteratura. (Salvatore Silvano Nigro)Dall'anticipazione:"Verso
la metà d'aprile del 1941 il professore di cultura militare del
ginnasio liceo "Empedocle" di Girgenti, avvocato Francesco Mormino,
principiò a firriare classi per spiegare a noi alunni (io allora andavo
in prima liceo) il comu e il pirchì della grande adunata
giovanilfascista che si sarebbe svolta a Caltanissetta il 21 di quello
stesso mese. Il professore ci spiegò che ci saremmo dovuti recare a
Caltanissetta per rendere omaggio all'unico martire fascista siciliano,
Gigino Gattuso, del cui sacrificio supremo ricorreva il ventennale".Partendo
da questo episodio della sua giovinezza Camilleri racconta la storia
del "martire fascista" ucciso da un "sanguinario socialista" nel 1921:
e ricostruisce la vicenda con quella mescolanza di fatti e personaggi,
carte e parole, verbali, rapporti, testimonianze - vere e false - fino
al resoconto del processo dove l'imputato viene assolto: non è lui ad
avere sparato il colpo mortale. Un manifesto anonimo si chiederà: "un
fascista ammazzato da un alto fascista può essere chiamato martire
fascista? Oppure è un semplice morto ammazzato privo di titolo? "La
storia di Gigino Gattuso si intreccia con quella di Mussolinia, la
colossale beffa di una città, nei pressi di Caltagirone, della cui
esistenza soltanto Mussolini fu illuso. La posa della prima pietra, il
12 maggio del 1924, fu funestata da una serie di incidenti, tutti
organizzati da nemici del regime, - il furto della bombetta di
Mussolini e la sua sostituzione con un ridicolo cappello, i fischi dei
caprai, la scomparsa della pergamena da incastonare nella prima pietra
- che non facevano presagire nulla di buono... Nel 1930 Mussolinia
non era ancora stata costruita. Il duce era impaziente e per non
deluderlo fu approntato un falso: moderna e maestosa nel fotomontaggio
si profilava la città-giardino. Ma poi, anche qui, intervenne un
anonimo: con un altrettanto abile fotomontaggio aprì gli occhi al duce
e decretò per sempre la caduta di Mussolinia.

CHF 21.50

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ISBN 8838920303
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Verlag Sellerio Editore Palermo
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